X
GO

Tiroide e gravidanza

 

La tiroide è una ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo. È in grado di produrre ormoni che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del feto e nel controllo del metabolismo della madre.

È necessario un adeguato apporto di iodio con la dieta perché si possano sintetizzare gli ormoni tiroidei: T3 o triiodotironina, T4 o tetraiodotironina o tiroxina. Questo apporto è stimato tra 150 e 200 mcg (la millesima parte di un milligrammo) al giorno. Durante la gravidanza e l'allattamento il fabbisogno di iodio aumenta perché la mamma deve assicurare un corretto apporto di iodio anche al proprio bambino.tiroide

Durante l’età riproduttiva è abbastanza frequente riscontrare problemi tiroidei e, a volte, accade che una donna intraprenda una gravidanza in presenza di alterazioni della funzionalità tiroidea senza esserne a conoscenza.

In gravidanza un malfunzionamento della tiroide può influenzare la salute del futuro bebè. Ad esempio, un deficit di ormoni tiroidei (ipotiroidismo) può provocare danni allo sviluppo cerebrale e psicomotorio mentre un eccesso degli stessi ormoni (ipertiroidismo) può portare ad aborto, nascite premature e malformazioni congenite.

Gli studi hanno affermato con forza che la prevenzione e lo screening precoce della funzione tiroidea in gravidanza sono molto importanti.

Le linee-guida dell'Endocrine Society americana forniscono indicazioni pratiche su che cosa fare e quando. Eccone alcune.

Fare i controlli della tiroide quando è necessario

Non c'è necessità di un controllo a tappeto prima della gravidanza nelle donne sane, senza sintomi specifici. Invece, è bene fare i controlli per le donne che sono a rischio di malattie della tiroide e cioè: hanno più di 30 anni, una storia di aborti ripetuti o problemi di fertilità, una familiarità per diabete mellito, soffrono di malattie autoimmuni o vivono in una zona dove è probabile un deficit di iodio.

I controlli vanno effettuati prima del concepimento, e durante tutto l’arco della gestazione, dall’inizio alla fine della gravidanza. È fondamentale quindi una stretta collaborazione tra ginecologo ed endocrinologo.

Segnaliamo che un recente studio del 2023, pubblicato sulla rivista americana “The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism”, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana ha dimostrato come nelle donne con malattie autoimmuni della tiroide non vi sia un aumento del rischio di aborto, parto pretermine o delle principali complicanze materno-fetali se la funzione tiroidea materna viene adeguatamente controllata durante la gestazione.

La Diagnosi Preconcezionale è fondamentale

Proprio nelle prime settimane di gestazione è importante avere una condizione di normale apporto degli ormoni tiroidei, che arrivano all’embrione esclusivamente dalla mamma e sono determinanti per lo sviluppo delle strutture cerebrali fetali responsabili dell’attenzione, della memoria e della capacità motoria. Se c’è una condizione di ipotiroidismo nelle prime fasi della gravidanza, queste strutture cerebrali potrebbero venire irrimediabilmente danneggiate, quindi la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo iniziato già in epoca preconcezionale sono importanti.

Riconoscere i sintomi e i segnali sospetti

A volte i segni di iper e ipotiroidismo sono molto diversi e difficili da ricondurre alla tiroide: vanno infatti dalla tachicardia alle gambe gonfie, dall'aumento dell'appetito a una maggiore intolleranza al caldo o al freddo, fino all'astenia e alle difficoltà di concentrazione. Così, in caso di dubbi per la presenza di sintomi sospetti, è sicuramente opportuno fare un controllo e misurare il grado di attività della ghiandola.

Assumere la giusta quantità di iodio

Per garantire una corretta funzionalità della tiroide gli esperti raccomandano a tutte le donne di introdurre 150-200 mcg di iodio al giorno sotto forma di sale iodato o assieme ad altri eventuali complessi vitaminici, possibilmente iniziando già prima del concepimento; inoltre, durante il periodo dell'allattamento è importante garantire un apporto di circa 250 mcg di iodio al giorno, così che anche il bambino riceva attraverso il latte un centinaio di microgrammi al giorno di questo elemento.

Noduli in gravidanza

Se in gravidanza si scoprono noduli alla tiroide occorre esaminarli: si può aspettare dopo il parto solo se la scoperta avviene nelle ultime sei settimane.

No allo iodio radioattivo…

…nelle donne in gravidanza o che allattano. Chi si sottopone a questa terapia per un tumore alla tiroide deve aspettare dai sei ai dodici mesi prima di concepire un bimbo.
 

Fonti: 

  • CORRIERE SALUTE - https://quimamme.corriere.it/gravidanza/salute/tiroide-gravidanza 
  • HUMANITAS SALUTE - https://www.humanitas-sanpiox.it/news/malattie-della-tiroide-quali-sono-i-rischi-per-gravidanza-e-concepimento/; 
  • AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA PISANA - https://www.ao-pisa.toscana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6085:malattie-tiroidee-studio-pisano-sui-casi-in-gravidanza-no-aumento-rischio-aborto-o-altre-complicanze-se-funzione-tiroidea-materna-ben-controllata&catid=123&Itemid=131
  • MEDICITALIA.IT - https://www.medicitalia.it/blog/ginecologia-e-ostetricia/1882-tiroide-e-gravidanza-controlli-prima-durante-e-dopo.html
  • Endocrine Society Guidelines - https://academic.oup.com/jcem/article/97/8/2543/2823170?login=false


Ultima revisione: 08/11/2023

Indietro