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CONSIGLI DI PUERICULTURA

Le prime sillabe: cosa fare per aiutare il neonato a sviluppare le proprie capacità di linguaggio?

I neonati non sono tutti uguali né per la crescita fisica, né per lo sviluppo del linguaggio e della capacità di giocare con gli altri. Questo dipende sia dal loro patrimonio genetico, sia dall’ambiente che li circonda e dagli stimoli a cui sono esposti. 

Tra i 4 e i 6 mesi, il neonato distingue bene i suoni e sperimenta versi sempre più vari, “parlotta” da solo mentre gioca, raddoppia le vocali, legandole talvolta con una consonante (“da-da, ga-ga, nghe-nghe”), che assumono spesso un ritmo cantilenante o intonazioni diverse , secondo l’umore o lo stato d’animo del piccolo. 

In questa fase, il bebè inizia ad intuire il senso di quello che gli si dice e riesce ad esprimere le proprie emozioni con un linguaggio tutto suo, semi-comprensibile per chi lo conosce e lo sa ascoltare attentamente. Il bebè cerca anche di modulare la voce imitando quella della mamma. 

È interessante notare come il balbettio dei neonati sia universale e sia praticamente identico in tutti i Paesi del mondo, indipendentemente dalla lingua locale parlata. 

Per lo sviluppo del linguaggio è molto importante interagire verbalmente con il bambino: parlare molto con lui e imparare ad ascoltarlo.  

Come potete aiutare il vostro bambino a “parlottare” sempre meglio? 

In primis, giocando con lui ogni giorno, sia leggendogli libri adatti con figure, sia attirando la sua attenzione e ripetendo ad alta voce quello che si sta facendo e il nome delle cose che si toccano e si mostrano. 

Fategli vedere anche la funzione della cosa che nominate, dicendo ad esempio mentre si fa il bagnetto: “Questa è la spugna che serve per lavarsi con l’acqua.” 

Sono importanti anche canzoni, filastrocche, versi brevi e ritmati, specie se abbinati alla mimica. Nel recitarle è importante l’intonazione della voce, l’espressione del viso, la gestualità e il contatto fisico. 

Un altro tipo di interazione verbale che attira l’attenzione è la proposta di scegliere fra due cose: “Vuoi mela o pera?”. 

Dovete sempre lasciare al bambino il tempo di esprimersi e parlare e, se dice qualcosa in modo sbagliato, ripetetelo a voce alta in modo corretto, senza però costringerlo a sua volta a ripetere. 

Evitate i lunghi monologhi, usate frasi brevi e semplici e lasciategli ogni tanto la possibilità di rispondervi con versetti e gridolini. 

Dovete stimolare la lallazione del neonato. Prendetelo in braccio e tenetelo a 20 cm dal vostro viso, in modo che metta bene a fuoco la vostra bocca, catturate il suo sguardo e pronunciate lentamente e chiaramente le sillabe che volete che impari. Non stancatevi di ripeterle, variando il ritmo, stressando la mimica. Più il vostro spettatore sarà colpito, maggiore sarà la probabilità di restare incantato dal vostro spettacolo e di imitarvi. 

Non lasciate la televisione accesa come rumore di fondo: la tv è uno strumento da guardare insieme ai bambini per un tempo il più possibile limitato, commentando sempre tutto quello che si vede. 

Ricordate che ai bambini piacciono libri che parlano di animali, bambini, oggetti quotidiani, sempre scritti con un linguaggio breve e semplice. 

Gli sforzi nel parlare vanno sempre incoraggiati con un abbraccio, un sorriso e un “bravo!”. Lo dimostra il fatto che le due sillabe “ma-ma” sono le prime che in genere il bambino pronuncia e consolida poi nella parola “mamma”, in quanto ogni volta che le pronuncia la mamma gli sorride e lo incoraggia fino a che non le associa a lei. 

Nell’acquisizione di una nuova parola il bambino passa attraverso tre fasi: 

  • Prima la riconosce sentendola pronunciare. 
  • Poi impara a ripeterla quando vede l’oggetto o la persona corrispondente. 
  • Infine, la richiama alla mente anche in sua assenza. 

Intorno ai 18 mesi il vostro bambino dovrebbe essere in grado di pronunciare tra le 6 e le 20 parole in modo chiaro, anche se ne conoscerà e capirà molte di più. A questa età inizia a usare il linguaggio quando gioca, ad esempio dando da mangiare alla bambola o all’orsacchiotto preferito o giocando ad imitare i “grandi” che parlano al telefono.  

Se notate dei problemi o delle lentezze nello sviluppo del linguaggio del vostro bambino, parlatene sempre con il pediatra. 

Fonti: 

  • G. Settimo, G. Trapani, “Il nostro bambino. Dalla nascita ai 3 anni”, Red, Milano 2010 
  • G. Brusoni, R. Moretto, L.Venturelli, “Da 0 a 6 anni. Una guida per la famiglia”, SIPPS 2007 
Data di pubblicazione: 31 ott 2022