Nove cose da sapere e non dimenticare mai sull’allattamento al seno

- Il latte materno è, da solo, l’unico alimento di cui un neonato ha bisogno nei primi 6 mesi di vita. Generalmente in questo periodo il neonato non necessita di atri cibi o bevande e nemmeno dell’acqua, che potrebbe anzi rivelarsi dannosa per la presenza di microbi.
- Dal sesto mese di vita in poi, il bambino ha bisogno di alimenti complementari. Tuttavia l’allattamento al seno dovrebbe continuare fino ai due anni.
- I neonati dovrebbero stare accanto alla madre ed essere allattati al seno entro un’ora dalla nascita.
- L’allattamento frequente al seno favorisce la produzione di latte; al contrario, riducendo la frequenza delle poppate la produzione di latte diminuisce.
- L’allattamento artificiale può essere causa di malattie. Nei casi in cui una donna non possa allattare al seno il neonato, dovrebbe somministrargli del latte materno o un suo surrogato con una tazza ben pulita.
- Ai bambini allattati al seno non bisogna dare tettarelle e biberon, in quanto riducono la capacità di suzione del neonato e di conseguenza lo stimolo alla produzione di latte nella madre.
- L’allattamento al seno protegge i neonati e i bambini da malattie pericolose. Inoltre, favorisce uno speciale legame fisiologico e affettivo tra madre e figlio.
- L’esclusivo allattamento al seno conferisce alla donna oltre il 98% di protezione da un’altra gravidanza per i sei mesi successivi al parto, poiché l’allattamento quotidiano ritarda il ritorno del ciclo mestruale.
- Esiste il concreto rischio che una donna affetta dal virus HIV possa trasmettere l’infezione al proprio neonato tramite l’allattamento al seno. Le donne sieropositive o che sospettano di esserlo dovrebbero consultare un operatore sanitario per farsi visitare e consigliare sul modo di ridurre il rischio di trasmettere l’infezione.
Fonte: "L'allattamento al seno: protezione, incoraggiamento e sostegno" - Dichiarazione congiunta OMS/UNICEF, OMS, Ginevra 1989