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I PRIMI PASSI

Primi pasiTutto cambia quando il bambino inizia a camminare!
Dallo strisciare e gattonare al girarsi e trascinare i piedi, finalmente arrivano i primi passi in equilibrio. Un importante traguardo di crescita che emoziona sempre i neogenitori. 

Una volta che il bambino impara a sollevarsi per stare in piedi, è solo questione di tempo (pochi giorni o pochi mesi) prima che faccia un piccolo passo avanti per conoscere il mondo che lo circonda. 

LE FASI PRIMA DEL CAMMINARE 

Imparare a camminare è un processo e ogni bambino ha un approccio diverso. Ci sono varie tappe che il bambino potrebbe attraversare prima di camminare, anche se è del tutto normale saltarne alcune. 

Gattonare: spostamenti con il movimento di mani e ginocchia che avranno luogo tra i 7 e i 10 mesi. Alcuni bambini iniziano a gattonare dondolandosi sulle mani e sulle ginocchia. 

Strisciare: simile al gattonare, un bambino che striscia può tirarsi in avanti con le braccia, che a questo punto sono più forti dei muscoli delle gambe. 

Scivolare sul sedere: invece di gattonare o strisciare, alcuni bambini scivolano sul sedere spingendosi con le braccia.  

Primi passi sostenendosi: l'ultima fase prima di camminare sono dei passi in posizione eretta che il bambino fa aggrappandosi a un mobile o alla gamba o mano del genitore. 

Le linee-guida dello sviluppo motorio indicano che:

  • Tra i 9 e i 10 mesi il bebè riesce ad alzarsi in piedi tenendosi ad un sostegno, poi si risiede o a volte cade all’indietro. Nel lettino si aggrappa alle sbarre per mettersi in piedi: all’inizio ricade subito seduto, senza controllare il movimento, ma poi acquista sicurezza. Gattona.
  • Tra gli 11 e i 12 mesi sta seduto e si inclina lateralmente ruotando il busto. Non cade e non perde l’equilibrio. Gattona speditamente da un luogo all’altro. Si solleva aggrappandosi ai sostegni e si siede quando è stanco. Tenuto per mano cammina e potrebbe fare i suoi primi passi in autonomia.
  • Tra i 12 e i 15 mesi cammina da solo. 
  • A 18 mesi se ancora non cammina meglio consultare il pediatra.
    Nella maggior parte dei casi non c’è da preoccuparsi, in quanto alcuni bambini tardano a raggiungere le tappe dello sviluppo per svariati motivi, come ad esempio la carenza di stimoli. Anche il carattere del bebè ha il suo ruolo. Un bambino pieno di energia probabilmente si lancerà prima di un bambino tranquillo e felice di stare seduto. E alcuni bambini sono più cauti e vogliono fare un passo solo quando sono sicuri di non cadere. Per essere tranquilli parlatene con il vostro pediatra di famiglia, che saprà valutare il bambino nella sua globalità e indicarvi come comportarvi. 

Che significa “camminare” per il bambino? 

Il bambino che cammina raggiunge un livello di autonomia che gli permette di fare a meno del genitore, a volte persino di scappare e di allontanarsi, ma anche di ritornare dalla mamma in cerca di consolazione alla prima caduta. 

Per i genitori aumenteranno le preoccupazioni: cadute, traumi, pianti, ma presto si abitueranno anche a gestire questo nuovo aspetto dello sviluppo. 

Ricordate che i bambini all’inizio camminano con il pannolino tra le gambe e sono ancora alla ricerca di un equilibrio non perfettamente stabilizzato. 

Quali scarpe per i primi passi?

I piedi dei bambini crescono molto velocemente ed è meglio non fargli indossare scarpette strette in lunghezza e in larghezza perché altrimenti le dita non possono distendersi e crescere correttamente. 

Il consiglio dei pediatri è di tenerli senza scarpe in casa. Le scarpe per camminare andranno calzate solo quando il bambino sarà in grado di camminare da solo e fuori di casa. Usare preferibilmente calze di cotone non elasticizzate, mai troppo strette, da indossare con le dita dei piedi ben asciutte. Il bambino può camminare scalzo su moquette e parquet o con calze antisdrucciolo se è inverno. 

Attenzione alla posizione di gambe e piedi

Ci sono degli atteggiamenti e movimenti del bebè che cammina che vanno tenuti d’occhio: 

  • Gambe arcuate: un piccolo spazio tra le ginocchia è normale fino a 2-3 anni. Se notate che la distanza non tende a correggersi spontaneamente entro tale età, segnalatelo al pediatra.
  • Ginocchio valgo (gambe a X): le ginocchia si toccano e i malleoli sono distanziati. Anche questa situazione rientra nelle normalità entro i 3-4 anni. Il suo persistere va segnalato al pediatra.
  • Piedi rivolti all’interno: questa condizione di solito si corregge da sola entro gli 8-9 anni.
  • Piedi rivolti all’esterno: anche in questo caso di solito si corregge spontaneamente entro gli 8-9 anni.
  • Piedi piatti: sono anch’essi fisiologici nei primi 2-3 anni. Se l’arco plantare si forma normalmente, quando il bambino sta sulla punte dei piedi, non è necessario alcun trattamento. Se l’atteggiamento persiste o assume caratteristiche marcate segnalatelo al pediatra.
  • Camminare sulle punte: questo atteggiamento è da segnalare al pediatra.

Sono comunque rari i casi in cui si richiede un intervento correttivo ortopedico o chirurgico. 

E il girello?

Secondo la SIPPS, il girello, troppo spesso utilizzato per aiutare il bambino a muoversi precocemente da solo, è invece un nemico della corretta postura di piedi e gambe. Infatti, abitua il bambino a camminare sulle punte e ritarda l’acquisizione del senso di equilibrio, con la conseguenza di frequenti cadute. Meglio che il bambino impari a stare in piedi e a camminare spontaneamente.  

Anche l’American Academy of Pediatrics (AAP) ha chiesto il divieto della vendita e della produzione di passeggini per neonati negli Stati Uniti, in quanto gli studi dimostrano che possono rallentare lo sviluppo motorio, inibire il normale sviluppo della curva spinale e influenzare la postura del bambino. Ancora peggio, i piccoli possono ribaltarsi o rotolare giù dalle scale. 

Alcuni consigli per invogliare il bambino a camminare 

  • Metti i giocattoli più amati appena fuori dalla sua portata in modo da costringerlo ad alzarsi per prenderli. 
  • Allinea i mobili lungo un percorso specie se il tuo bambino riesce a stare in piedi ma sembra spaventato o insicuro su cosa fare dopo. In questo modo sarà avvantaggiato nello spostamento appoggiandosi e tenendosi in equilibrio. Assicuratevi che i mobili siano a prova di bambino, senza spigoli vivi o rischi di ribaltamento. 
  • Tenetelo per mano. 
 Fonti: 
  • “Da 0 a 6 anni” - a cura della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, con il patrocinio del MINISTERO DELLA SALUTE - https://www.sipps.it/pdf/editoriale/0_6anni.pdf
  • What to Expect - https://www.whattoexpect.com/first-year/first-steps/ 
  • “Il nostro bambino. Dalla nascita ai 3 anni”, G. Settimo, G. Trapani, Edizioni RED, Milano