Cos’è la rinite gravidica?
La rinite gravidica è una condizione che colpisce circa il 20-30% delle donne in dolce attesa.
È dovuta al forte squilibrio ormonale tipico della gravidanza; è stata infatti riscontrata una maggiore recettività degli estrogeni e del progesterone nella mucosa nasale delle donne incinte.
Questa diversa concentrazione di ormoni sessuali ha l’effetto di aumentare significativamente la vascolarizzazione delle secrezioni ghiandolari.
Di conseguenza, si crea una stimolazione continua della mucosa nasale, che causa i tipici sintomi della rinite.
La condizione nel 90% dei casi sparisce dopo il parto, e solo in rari casi rimane e si cronicizza.
Quali sono i sintomi?
I sintomi della rinite gravidica non si discostano poi tanto da quelli di un comune raffreddore: l’ostruzione respiratoria in primis, dovuta all’aumento delle dimensioni dei turbinati, ovvero i passaggi dell’aria deputati alla sua depurazione.
La mucorrea è un altro sintomo tipico della rinite: il cosiddetto “flusso di muco” è dovuto all’aumento del numero delle ghiandole che lo producono.
Altri sintomi sono la ipoosmia, cioè la riduzione della capacità di percepire gli odori, la rinolalia (voce nasale), gli starnuti, il prurito e i dolori.
La diagnosi
La diagnosi della rinite in gravidanza è essenzialmente clinica e di tipo differenziale, ovvero si basa sulla comparsa di ostruzione nasale (non presente in precedenza) non attribuibile ad altre condizioni patologiche (come rinite allergica, infezioni respiratorie, sinusiti ecc.).
Come combatterla?
Il problema principale della rinite gravidica, è che verificandosi in un momento così delicato come la gravidanza, non si può trattare con i farmaci.
In passato, gli otorini consigliavano un periodo di cure termali, che, oltre ad essere sconsigliate prima del terzo trimestre e dopo il settimo mese, sono sempre meno fattibili a causa del tempo che richiedono e della lontananza dalle grandi città. Un valido aiuto è rappresentato dai lavaggi nasali con la soluzione fisiologica, non pericolosa e utile per avere un po’ di sollievo.
Se si vuole migliorare la congestione nasale inoltre, sono indicate le nebulizzazioni di acido ialuronico ad alto peso molecolare. Questa sostanza infatti, ha un’azione antiinfiammatoria e fortificante, che agisce sulla mucosa nasale e la rende più resistente. Inoltre, non ha alcuna controindicazione per la gravidanza. Si assume tramite uno strumento specifico, la cosiddetta “doccetta nasale”, che nebulizza l’acido ialuronico in particelle di dimensioni tali da consentirne l’assorbimento nelle vie respiratorie interessate. L’acido ialuronico, in virtù delle sua caratteristica di richiamare acqua, idrata le mucose e riduce così sintomi quali prurito e bruciore; favorisce inoltre l’eliminazione del muco, migliorando la funzionalità delle cellule ciliate.
L’utilizzo dei farmaci decongestionanti nasali, specie se prolungato, non è consigliato dal momento che i dati riguardanti la sicurezza di tali sostanze in gravidanza sono controversi.
Infine, per quanto riguarda i corticosteroidi nasali, il cui utilizzo si è largamente dimostrato sicuro ed efficace nelle altre forme di riniti (allergiche o non allergiche) che possono presentarsi anche ma non esclusivamente in gravidanza, l’efficacia sulla rinite gravidica non è stata dimostrata, pertanto il loro utilizzo non è raccomandato.
Fonti:
- Quotidiano Sanità - https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=19760
- SIAAIC - https://siaaic.org/la-rinite-in-gravidanza/
Ultima revisione: 09/11/2023