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Perchè donare il cordone ombelicale?

Le cellule staminali sono cellule presenti in ogni organismo. Si caratterizzano dalle altre perchè sono cellule non differenziate, o non specializzate, nel senso che non hanno ancora una funzione ben precisa all’interno dell’organismo stesso. Le staminali possono riprodursi in maniera pressoché illimitata, dando vita contemporaneamente ad altre cellule staminali e a cellule precursori di una progenie cellulare destinata a differenziarsi e a dar vita a tessuti e organi, come i muscoli, il cuore, il fegato, le ossa, ecc. Le staminali possono essere totipotenti, quando danno luogo a tutti i tessuti, pluripotenti (o multipotenti), quando possono generarne solo alcuni, e unipotenti, quando danno vita solo ad un tipo di cellula. 

Le cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale suscitano molta attenzione. Ma le loro applicazioni possibili sono ancora ristrette: sembra infatti che siano in grado di produrre solamente cellule del sangue, che comunque sono un valido aiuto nel caso di malattie ematologiche, come le anemie o leucemie, linfomi e alcune malattie del sistema immunitario.

La donazione volontaria del sangue cordonale si inserisce in un progetto internazionale di dono delle cellule staminali, finalizzato al trapianto di cellule staminali emopoietiche in pazienti con malattie del sangue di natura oncologica o dismetabolica.

In Italia le cellule staminali del cordone ombelicale donate sono conservate presso le Banche di sangue cordonale, tutte Banche pubbliche (le sole autorizzate in Italia) che appartengono alla Rete Nazionale delle Banche di Sangue Cordonale, coordinate dal Centro Nazionale Sangue e dal Centro Nazionale Trapianti dell'Istituto Superiore di Sanità, e che fanno riferimento ai medesimi registri nazionali ed internazionali dei donatori volontari adulti di cellule staminali emopoietiche.

Risale al 1974 la prima dimostrazione della presenza di cellule staminali emopoietiche (ovvero cellule capaci di produrre globuli bianchi, globuli rossi e piastrine in quantità tali da ricostituire il midollo osseo), nel Sangue di Cordone Ombelicale (SCO) o placentare.

La possibilità di impiegare questo sangue - prelevato dopo il parto e la recisione del cordone ombelicale (circa 100 cc) - nel trapianto di pazienti affetti da patologie ematologiche, sia neoplastiche (leucemie e linfomi), sia non neoplastiche (gravi forme di anemia, talassemia), è stata successivamente precisata in numerosi studi e definitivamente confermata nel 1989 dopo il caso di un paziente affetto da anemia di Fanconi curato con successo con il trapianto di cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale del fratello.

Nel 1993 fu effettuato il primo trapianto con sangue placentare non correlato e da allora il numero di trapianti effettuati continua a crescere, confermando la grande potenzialità delle cellule staminali del sangue placentare che, per alcuni aspetti, sono da ritenersi persino “migliori” rispetto a quelle contenute nel midollo osseo.

Nel mondo sono attivi più di 40 programmi di bancaggio pubblico non autologo (cioè destinato a un ricevente diverso dal donatore), con un inventario globale di più di 260.000 donazioni disponibili via rete a tutti i centri trapianto del mondo che ne facciano richiesta.

In Italia la donazione e conservazione del sangue da cordone ombelicale rappresenta un interesse primario per il Servizio Sanitario Nazionale. La gestione del sangue placentare – come ogni altro tipo di sangue (vedi a scopo trasfusionale) – è affidata alle strutture pubbliche, sotto il coordinamento del Centro Nazionale Sangue, mentre il registro delle unità conservate è tenuto parallelamente a quello dei donatori di midollo osseo (IBMDR) dal Centro Trasfusionale dell’Ospedale Galliera di Genova.

Il decreto ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”, consente:

  • la conservazione per uso allogenico, cioè in favore di persone diverse da quelle da cui le cellule sono prelevate, a fini solidaristici, in strutture pubbliche a ciò preposte;
     
  • la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso dedicato al neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale, o per uso dedicato a consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta o pregressa, per la quale risulti appropriato l'utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria;
     
  • la conservazione per uso dedicato nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti appropriato l'utilizzo di tali cellule, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria rilasciata da un medico specialista nel relativo ambito clinico. In questi ultimi casi si tratta di “donazione dedicata” e le cellule staminali, conservate gratuitamente nelle banche italiane, sono ad esclusiva disposizione del soggetto al quale sono state dedicate in ragione della sua patologia;
     
  • la conservazione per uso autologo-dedicato, nel caso di particolari patologie per le quali sussistano comprovate evidenze scientifiche di un possibile impiego di cellule staminali del sangue da cordone ombelicale anche nell’ambito di sperimentazioni cliniche approvate secondo la normativa vigente, previa presentazione di una documentazione rilasciata da un medico specialista nel relativo ambito clinico;
     
  • come previsto dall’Accordo Stato Regioni del 29 aprile 2010, rimane in vigore la possibilità di esportare a proprie spese, il campione di sangue prelevato dal cordone ombelicale ad uso autologo per la conservazione presso banche operanti all'estero. L’accordo, operativo dal 1 luglio 2010, prevede che il nulla osta all’esportazione venga rilasciato dalla Regione o Provincia autonoma territorialmente competente secondo le modalità previste dalla norma stessa.
     

In campo internazionale ci sembra importante citare alcuni principi stabiliti della International NetCord Foundation in merito all’uso del Sangue di Cordone Ombelicale:

  • Le cellule staminali del sangue cordonale e placentare hanno caratteristiche speciali che le rendono molto utili per il trattamento di alcune malattie del sangue e alcune malattie genetiche attraverso il trapianto di cellule staminali emopoietiche.
     
  • Le cellule staminali cordonali possono essere donate ad una banca per il potenziale impiego in un paziente, qualora compatibile, affetto da una malattia curabile con il trapianto di cellule staminali emopoietiche.
     
  • Le cellule possono essere raccolte e conservate per un fratello (stretto familiare) che abbia una malattia in cui il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche è una pratica terapeutica consolidata. Anche questa modalità di donazione è approvata dalla pratica medica (ed è gratuita in Italia).
     
  • Le cellule possono essere raccolte e conservate sulla base di un ipotetico uso futuro da parte dello stesso donatore, per trattare una malattia potenzialmente curabile con il trapianto autologo di cellule staminali…
     
  • Per quasi tutte le malattie suscettibili di un trapianto con cellule staminali emopoietiche, al momento attuale, le cure standard prevedono un trapianto con cellule staminali emopoietiche allogeniche e quindi non autologhe. La raccolta e la conservazione ad uso autologo, quindi futuribile per se stessi, in Italia è possibile, ma privatamente, ossia prendendo accordi con Banche estere private.
     
  • Le cellule possono essere raccolte e conservate per possibile uso in futuro per la medicina rigenerativa... Al momento attuale, non c’è prova alcuna che le cellule del sangue cordonale possano essere utilizzate per terapie di questo tipo.
     
  • Il processo della raccolta, della validazione, della caratterizzazione, del bancaggio, della selezione e del rilascio di cellule staminali da cordone devono essere regolati da standard internazionali concordati dagli esperti (specialisti), come lo sono quelli proposti da Net-Cord FACT. Ad esempio, la garanzia è l’accreditamento FACT – NetCord di una banca di Sangue Cordonale.
     
  • Attraverso il processo di raccolta del Consenso informato alla donazione, il donatore (e la sua famiglia) deve essere informato sullo scopo della raccolta di cellule staminali, sui possibili rischi e benefici, e sulla probabilità con cui le cellule donate possono essere utilizzate per un determinato scopo. I donatori non devono essere illusi in merito al potenziale uso terapeutico delle cellule per scopi di medicina rigenerativa. Ogni conflitto d’interesse deve essere evitato.

    BIBLIOGRAFIA
  • Decreto ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”
  • www.adisco.it - Sito ufficiale Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale
  • www.netcord.org – Sito ufficiale dell’International NetCord Foundation

 

(Contributo a cura della Dott.ssa. F. Cenci - Specialista in Ginecologia e Ostetricia)

Data di pubblicazione: maggio 2011