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Il pianto del neonato

Il bambino piange normalmente circa 60-90 minuti al giorno durante le prime tre settimane di vita, in genere alla stessa ora ogni giorno, e difficilmente smette con qualche tipo di consolazione; questo è normale e non deve destare preoccupazione.

Nelle settimane successive il pianto può aumentare di 2-4 ore al giorno, poi gradualmente decresce intorno ai 3 mesi di età.

I bambini a volte piangono senza una ragione ovvia. Ma altre volte cercano di comunicare qualcosa con le loro lacrime.

Il bimbo piange per molti motivi, di seguito vi elenchiamo i più comuni.

Fame

Durante i primi 3 mesi di vita, i neonati tendono a nutrirsi ogni due ore. Quando hanno fame di solito emettono grida brevi e acute, che si alzano e si abbassano di tono. Per farli smettere di piangere dategli il seno o il biberon.

Affaticamento

A differenza della maggior parte degli adulti, i bambini che sono stanchi spesso si agitano invece di addormentarsi. Uno dei modi migliori per incoraggiare il sonno è fasciare il bambino. Avvolgilo comodamente in una coperta con solo la testa e il collo fuori, per imitare la condizione del grembo materno. Oppure prova a fare due passi con il passeggino. O ancora sistema il bambino in un seggiolino per auto: la vibrazione cullante dell'auto potrebbe farlo addormentare.

Coliche

Se per la maggior parte della giornata è contento, ma piange o urla nel pomeriggio o alla sera e continua per molto tempo, se solleva anche le gambine come per dolore, si tratta di coliche.

Circa 1 neonato su 5 soffre di coliche, una condizione caratterizzata da più di 3 ore di pianto al giorno, almeno tre volte a settimana. Di solito accade durante il primo mese dopo la nascita. Questi improvvisi sussulti di pianto possono essere più forti e acuti del solito. Il viso del bambino potrebbe arrossarsi, la pancia potrebbe gonfiarsi e le gambe si raggomitolano.

Non è chiaro quale siano le cause delle coliche, ma di solito cessano da sole entro 3 o 4 mesi. Fino ad allora, cercate di alleviare il dolore del bambino passeggiando, cercando di addormentarlo magari con un rumore bianco, offrendogli il ciuccio.

Infatti, il ciuccio, e non il biberon, può essere dato al bambino, per dargli soddisfazione e conforto durante la colica. Il ciuccio deve essere piccolo, di forma anatomica, meglio se con piccoli fori per far uscire l’aria. Il ciuccio deve essere sempre sterilizzato prima dell’uso. Deve essere tolto quando il bambino si addormenta e appena possibile sarà bene eliminarne l’uso. Un abitudine consolidata all’uso del ciuccio può, infatti, creare seri problemi allo sviluppo delle arcate dentali del bambino.

Chiedi al medico se estratti di finocchio, camomilla o altri rimedi erboristici potrebbero aiutare ad alleviare le coliche del bebè.

Singhiozzo

I neonati hanno spesso il singhiozzo, una condizione normale spesso dovuta ad una ridotta attività del muscolo del diaframma. Non preoccupatevi in quanto si risolve da sola.

Allergie

Una madre che allatta può trasmettere al bebè ciò che lei mangia attraverso il latte. Ciò potrebbe sconvolgere la pancia del bambino, che a volte potrebbe essere allergico o sensibile a qualche alimento della mamma. Se pensate che il bambino abbia un'allergia alimentare, parlatene con il pediatra. Se allattate, il medico può suggerirvi di smettere di mangiare un solo alimento (ad esempio latte o uova) per una settimana per vedere se i fastidi del bambino diminuiscono o cessano. Se usate il latte artificiale, può essere il caso di cambiare il tipo di latte.

Reflusso

Se il neonato piange dopo una poppata può essere un segno di bruciore di stomaco. Assicuratevi anche che il fastidio non provenga dall’aria ingerita attraverso il biberon. Fate delle pause mentre date il latte al bambino e fatelo ruttare spesso. Allattateli mentre sono seduti e provate speciali tettarelle e biberon progettati per evitare di ingerire troppa aria. Se ciò non aiuta, il reflusso può essere il colpevole. Parlatene con il pediatra. Circa l'80% delle volte, i bambini con lieve reflusso migliorano con una formula addensata.

Disturbi del sonno

A 6 mesi, il bambino dovrebbe essere in grado di addormentarsi e dormire da solo. Ma a volte potrebbe non voler andare a letto senza la mamma. Oppure potrebbe far fatica a prendere sonno in caso di diverse routine, malattia o cambiamenti della casa. Non sentitevi in colpa per aver ignorato il pianto del bambino che non vuole dormire da solo. La ricerca mostra che lasciare che il bebè pianga per periodi di tempo sempre più lunghi prima di consolarlo, lo aiuta a imparare ad addormentarsi più velocemente e a rimanere addormentato più a lungo rispetto ad altri metodi.

Altri motivi per cui il bambino può piangere sono:

  • noia
  • eccesso di stimoli
  • luci e rumori eccessivi
  • caldo o freddo
  • qualche altro disturbo o dolore

Quando è il caso di chiamare il pediatra?

  • Il bambino è stato inconsolabile per più di 2 ore.
  • Ha una temperatura superiore ai 38°.
  • Non mangia e non beve.
  • Vomita.
  • Non fa la pipì, non fa la cacca o la fa insanguinata.

Cosa fare con un neonato che piange?

Intanto non potete viziare il bambino con troppe attenzioni. Poi, assicuratevi che il bambino non abbia fame e abbia un pannolino asciutto. Infine, provate a:

  • camminare con il bambino in braccio
  • cantare o parlargli
  • dargli il ciuccio
  • fare un giro in passeggino
  • tenere il bambino vicino al vostro corpo e respirare lentamente e con calma
  • fargli un bagno caldo
  • accarezzare o massaggiare la schiena del bambino
  • metterlo a pancia in giù sul grembo e massaggiargli la schiena
  • metterlo su un seggiolino vibrante o un dondolo
  • metterlo sul seggiolino per auto e fare un giro
  • fargli ascoltare musica
  • sdraiarlo sulla schiena nella culla con le luci molto fioche o buie, meglio se fasciato; ricordatevi di smettere di fasciare il bambino quando inizia a essere in grado di rotolare.

 

Fonti:

  • Ministero della Salute - "Quando nasce un bambino" - https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_campagneComunicazione_73_listaFile_itemName_0_file.pdf
  • Webmd.com - "Why babies cry"
  • Kidshealth.org - "What to Do When Babies Cry"


Ultima revisione: 11/10/2023