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CONSIGLI DI PUERICULTURA

Le relazioni e il gioco

Il gioco consente al bambino di sperimentare ed elaborare attivamente la rappresentazione della realtà esterna, di imparare a conoscere se stesso e il mondo circostante, e di iniziare a consolidare le prime forme di autocontrollo e di interazione sociale.

Tutte le azioni che compie un bambino sono un gioco. Man mano che cresce, il bambino sviluppa le proprie capacità ed esplora l’ambiente che lo circonda. Più i bambini giocano, più apprendono e nello stesso tempo si divertono.

Che significato assume il gioco per il bambino?

 Il gioco è: 

  • divertimento
  • esplorazione
  • libertà
  •  apprendimento
  • socializzazione
  • distacco dalla realtà

Quali sono le caratteristiche principali del gioco?

Un elemento essenziale del gioco è la finzione, ovvero la possibilità di prendere le distanze dalla realtà con l’immaginazione. Inoltre, il gioco deve essere:

  • piacevole e divertente
  • limitato nello spazio e nel tempo
  • senza scopi particolari, se non il divertimento in sé
  • volontario
  • motivante

Che tipo di interazioni e giochi si instaurano nei primi 6 mesi di vita?

Appena nato il bebè ha bisogno in primis della vicinanza della mamma, di sentire il suo odore, il battito del suo cuore, i rumori del suo corpo, di ritrovare cioè le sensazioni rassicuranti che provava dentro il grembo materno.

Ad 1 mese il neonato ha sempre un grande bisogno di contatto fisico, ma ora cerca anche il contatto visivo, fissando il volto della mamma e di chi gli si avvicina sorridendo o facendo smorfie.

Tra i 2 e i 4 mesi il bambino riconosce la mamma, il papà e altre persone vicine a lui. Mostra gioia nel vederle e risponde loro sorridendo, emettendo gridolini e muovendo il corpo. In questo periodo, impara anche a controllare meglio i movimenti che usa per comunicare.

Tra i 4 e i 6 mesi, ama la compagnia, distingue i visi delle persone e richiama l’attenzione di quelle che vuole vicino a sé. Cerca di toccare il viso della mamma come se volesse accarezzarlo. Comincia a giocare: tiene in mano un sonaglino e lo agita per sentirne il rumore, guarda attentamente gli oggetti e li porta alla bocca. Partecipa attivamente ai giochi che gli vengono proposti.
Durante il primo anno di vita, i giochi saranno quelli di “esercizio” (fase “senso-motoria”), che prevedono la ripetizione di schemi di comportamento motori o vocali osservati nell’adulto.
Afferrando, dondolando o portando gli oggetti alla bocca, aprendo e chiudendo le mani, il bambino impara a coordinare i gesti e ad esercitare il controllo sui suoi movimenti.

I bambini piccoli, non giocano volentieri da soli, ma hanno bisogno dell’attenzione di un adulto che giochi con loro; solo con gradualità diventano indipendenti anche nel gioco, ma bisogna lasciare loro tempo prima che siano davvero autonomi.

Cercate di capire cosa interessa di più al bambino e assecondate le sue inclinazioni. Bastano poche cose per attirare la loro attenzione e fornire spunti di gioco e crescita. Perciò quando siete con i vostri bebè:

  • parlategli e fate in modo che vedano ciò che fate. Insegnategli a trarre piacere da qualunque attività, anche da quelle più normali
  • concedetegli la libertà di sperimentare e di interagire con oggetti quotidiani e comuni.

I pediatri suggeriscono di impostare fin da subito anche delle routine tra gioco e vita domestica, in quanto il piccolo ha bisogno di abitudini.

Quali sono i giocattoli da preferire?

Quando si acquistano dei giocattoli scegliete giochi adatti all’età del bambino, che stimolino la sua curiosità, le sue capacità e che gli facciano acquisire nuove conoscenze. Evitate di seguire mode e pubblicità.

I giocattoli adatti ai neonati sono costruiti in materiale morbido e lavabile, hanno forme semplici e arrotondate, sono colorati, grandi ma non troppo, per poter essere tenuti in mano.
Infine, il giocattolo deve essere sicuro, in regola con le norme di sicurezza: prestate attenzione alla qualità, analizzando i giochi prima di sottoporli al bambino, specie quelli venduti sulle bancarelle o presi di seconda mano.

È importante che il gioco sia comunque semplice, per stimolare maggiormente la sua fantasia.
Il libro, ad esempio, è un gioco ideale per il bambino. Un gioco che gli insegna in primis ad osservare, e poi a leggere e a fantasticare. Un libro all’inizio può essere un oggetto colorato da portare alla bocca, negli anni diventa un elemento fondamentale nell’apprendimento della lettura.

Fonti:
  • “Da 0 a 6 anni” - a cura della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, con il coordinamento scientifico del dottor Giuseppe Di Mauro
  • “Il nostro bambino. Dalla nascita ai 3 anni”, G. Settimo, G. Trapani, Edizioni RED, Milano
  • Psicologheinrete.it/genitori-e-figli/il-gioco-nella-crescita-del-bambino
Data di pubblicazione: 05 mag 2023