Perché solo il 10% delle mamme italiane allatta fino a 6 mesi dal parto, nonostante l’allattamento al seno faccia bene alla salute di mamma e bebè?
In realtà subito dopo il parto ben il 90% delle mamme italiane allatta il proprio bambino, per ridursi al 10% dopo 6 mesi.
Questi dati sono stati diffusi dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) in occasione della “Settimana mondiale per l'allattamento al seno”, che si è tenuta lo scorso ottobre e che ha visto protagoniste in tutta Italia, le diverse iniziative di promozione e sostegno dell’allattamento.
È importante da sottolineare secondo la SIN che il 90% delle donne italiane inizia ad allattare il neonato durante i suoi primi giorni di vita, ma già al momento della dimissione dall'ospedale questa percentuale scende al 77%.
Dopo 4 mesi dal parto, il numero diminuisce ulteriormente arrivando al 31%, fino a fermarsi al 10% oltre i 6 mesi di vita del bambino.
Ma perché molte donne italiane interrompono l’allattamento al seno?
Secondo i neonatologi, i motivi sono diversi. Alcune smettono di farlo quando ricominciano a lavorare, altre perché “non si sentono in grado” e pensano “di non avere abbastanza latte”.
In generale, secondo le statistiche, tende ad allattare di meno chi ha un livello più basso d’istruzione e chi vive in condizioni economiche e sociali svantaggiate. Inoltre, al sud si smette di farlo prima che al nord.
Eppure i benefici dell’allattamento al seno sono numerosi e oramai scientificamente dimostrati sia per la madre che per il bambino:
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il latte materno rappresenta la migliore alimentazione possibile per il neonato in termini di valori nutrizionali
- l’allattamento espone il bambino a un minor rischio di contrarre infezioni gastrointestinali e respiratorie, asma e otiti medie acute
- i bimbi che vengono allattati dalla mamma corrono meno pericoli di sviluppare nel lungo termine sovrappeso, obesità, malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete di tipo 2, rispetto a quelli alimentati con il latte artificiale
- le madri che allattano vanno incontro a minori perdite ematiche e a una più rapida involuzione uterina e perdita di peso dopo il parto
- il rischio di cancro al seno, poi, si riduce del 4% per ogni anno di lattazione
- si riscontrano anche effetti positivi a lungo termine, anche per quanto riguarda diabete e ipertensione
- le donne che non allattano o che smettono precocemente sono più esposte alla depressione durante il puerperio.
Fonte: Salute24 – Il Sole 24 Ore