Secondo un recente studio dell’Università di Southampton (UK) uno stile di vita scorretto e una cattiva alimentazione in gravidanza influenzerebbe la salute del neonato, aumentando il rischio che diventi obeso.
La ricerca, pubblicata sulla rivista "The American Journal of Clinical Nutrition", è stata condotta su 991 coppie di mamme-bambini partecipanti al Southampton Women's Survey, con lo scopo di comprendere come alimentazione e abitudini materne incidano sulla salute di mamma e bambino.
I risultati dello studio hanno portato ad evidenziare i 5 fattori di rischio di obesità infantile presenti nello stile di vita scorretto della mamma: obesità prima del concepimento, bassi livelli di vitamina D, fumo in gravidanza, eccessivo aumento di peso in gravidanza ed un allattamento al seno inferiore ad un mese.
Secondo i ricercatori, questi fattori influirebbero sullo sviluppo dei meccanismi che aiutano a regolare l’appetito e il bilancio energetico del bambino.
A quattro anni, i bambini con 4 su 5 di questi fattori avevano una probabilità 4 volte più alta degli altri di essere obesi o in sovrappeso. E il 19% in più di massa grassa. A sei anni la situazione per questi bimbi era peggiore, con una probabilità 5 volte più alta di essere obesi e il 47% in più di massa grassa rispetto agli altri bambini analizzati.
Secondo la dott.ssa Robinson, autrice dello studio, “gli interventi per prevenire l’obesità devono iniziare durante la gravidanza, addirittura prima del concepimento, per esempio attraverso il mantenimento di un normale peso corporeo e l’abbandono delle sigarette”.
FONTI: The American Journal of Clinical Nutrition, Panorama Salute, Bimbi Sani e Belli