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14/01/2021 -

Studio italo-americano: “gli estrogeni femminili possono frenare il Covid”



Secondo un recente studio dell’Università dell’Illinois coordinato dal ricercatore sardo Prof. Graziano Pinna con cattedra a Chicago, le future mamme sono le meno colpite dal Covid-19, in quanto gli ormoni femminili rappresentano un freno al virus.

Lo studio è stato pubblicato sull’ultimo numero sulla rivista Trends in Endocrinology and Metabolism ed è basato sull'analisi di una vasta mole di dati raccolti su pazienti Covid di entrambi i sessi e, in particolare, su gestanti positive al virus, alla fine della gravidanza e dopo il parto.

L’equipe di ricerca è partita dal fatto che il Covid si manifesta gravemente, e più spesso con esito fatale, negli uomini e nelle persone anziane, mentre le donne in età fertile risultano più protette. Questo suggerisce che siano proprio gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) a svolgere un ruolo protettivo.

Ulteriore conferma di questo assunto sta nel fatto che gestanti positive asintomatiche si sono aggravate dopo il parto, in coincidenza con il calo fisiologico dei livelli di progesterone. I livelli degli ormoni della gravidanza sono infatti elevatissimi nel terzo trimestre mentre calano rapidamente dopo il parto. “Le donne incinte hanno un rischio di morire di Covid quindici volte inferiore rispetto alle altre donne” - afferma Pinna sul quotidiano La Nuova Sardegna -“questo perché gli steroidi riproduttivi femminili, in particolare gli estrogeni, il progesterone e il suo metabolita allo pregnanolone, svolgono funzioni antifiammatorie, rimodellano la competenza delle cellule immunitarie, stimolano la produzione di anticorpi, promuovo la riparazione delle cellule epiteliali respiratorie e inibiscono il recettore Ace2, la porta di accesso utilizzata dal Covid per infettare l’organismo”.

In conclusione, la ricerca afferma che l’alimentazione può svolgere un ruolo importante nella difesa contro il virus ed è utile arricchire le diete con fitoestrogeni presenti in vegetali come soia, lenticchie e avena.

I fitoestrogeni hanno infatti la capacità di legarsi direttamente ai recettori degli estrogeni umani e possono dare una mano importante nel rafforzare il sistema immunitario.

 

Fonte: La Nuova Sardegna