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08/04/2021 -

Anemia: la mancanza di ferro interessa 3 persone su 10



Secondo l’Osservatorio Integratori Italia, nel nostro Paese soffrono di anemia 3 persone su 10, soprattutto donne in gravidanza e, nel mondo, la carenza di ferro colpisce circa mezzo miliardo di donne in età riproduttiva.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di adottare una alimentazione corretta che contenga quantità adeguate di ferro. Ma dove la biodisponibilità nei cibi è inferiore al fabbisogno giornaliero di questo minerale, specialmente tra le donne in gravidanza, si dovrebbe far ricorso ad un’adeguata supplementazione.

Per questo l’Osservatorio Integratori Italia, che fa capo a Confindustria, fa il punto sull’integrazione di ferro in gravidanza, nella lotta globale contro l’anemia.

In un comunicato l’Associazione sottolinea che la mancanza di ferro in età riproduttiva e in gravidanza è una sfida per la salute pubblica, che, se non affrontata e vinta, comporta un aumento del rischio di morte e malattie per la madre e il feto.

L’OMS, dal canto suo, dichiara l’anemia un problema di salute pubblica mondiale e nel 2025 mira alla sua riduzione del 50% tra le donne in età fertile. Per questo si raccomanda di adottare un’alimentazione in cui il ferro biodisponibile sia presente in elevate quantità, solo così si potrà prevenire e controllare l’anemia.

Tra i cibi che contengono buone quantità di ferro citiamo la carne, alcuni cereali integrali, legumi, noci, verdure verdi e frutta secca.

L’Associazione Integratori Italia conclude raccomandando una corretta supplementazione di questo minerale, laddove il consumo di ferro è inferiore al fabbisogno giornaliero. E l’OMS raccomanda la sua integrazione nelle donne in età fertile.

Ma che cosa causa l’anemia?

Esistono molti fattori che determinano questa carenza, tra cui infezioni e infiammazioni a livello enterico, carenze di vitamina b12 e folati, fattori genetici come le emoglobinopatie.

L’anemia comporta la diminuzione delle dimensioni e del numero di globuli rossi in un individuo e questo comporta l’alterazione della capacità di trasportare ossigeno da parte del sangue. Ciò può influire sulla capacità fisica, sulle prestazioni lavorative e sulla funzione cognitiva di ciascuno.

Fonte: Farmacista33.it

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