Nel primo trimestre la futura mamma inizia ad eseguire una serie di analisi di routine che ripeterà periodicamente.
A COSA SERVONO GLI ESAMI DI LABORATORIO DEL PRIMO TRIMESTRE?
In generale, gli esami del sangue e delle urine di inizio gravidanza servono a identificare la presenza di anemie, eventuali malattie, tra cui quelle infettive, e disturbi della coagulazione, che, se presenti, possono aumentare il rischio di emorragie.
Permettono anche di indentificare quei fattori che, se non noti prima della gravidanza, potrebbero comportare una gravidanza a rischio.
IN COSA CONSISTONO?
Gli esami di laboratorio del primo trimestre prevedono un prelievo di sangue venoso e la raccolta delle urine.
In particolare, entro la tredicesima settimana si dovranno eseguire:
ESAMI DELLE URINE
Sono delle analisi che servono per verificare la funzionalità renale e per la diagnosi di alcune malattie preesistenti alla gravidanza, per la diagnosi delle infezioni urinarie in gravidanza e per rilevare l’eventuale proteinuria. Da ripetersi ogni trimestre.
L’urinocultura serve per rilevare la presenza di una carica batterica elevata nelle urine (batteriuria) ed eventuali infezioni delle vie urinarie.
ESAMI DEL SANGUE:
- Determinazione del gruppo sanguigno AB0 e fattore Rh (se non fatto in precedenza). Raccomandato nel 1° trimestre è utile per individuare le donne RH negative.
- Emocromo completo. È l'unico esame valido per lo screening dell'anemia in gravidanza. È richiesto ad ogni trimestre.
- Elettroforesi ed emoglobina, per identificare le portatrici sane di anemia mediterranea ed eventuali altre anemie.
- Glicemia per prevenire e rilevare un eventuale diabete gestazionale
- Transaminasi AST e ALT servono per identificare le donne alle quali proporre il test per l'epatite C. Le transaminasi (note anche come aminotransferasi) sono enzimi coinvolti nel metabolismo di aminoacidi e nella sintesi del glucosio. Possono essere indicatori di danni al fegato. Nelle donne in gravidanza eventuali oscillazioni di questi valori non sono necessariamente segno di problemi epatici sottostanti, ma vanno comunque tenute sotto controllo.
- Test di Coombs indiretto. Permette di rilevare la presenza di specifici anticorpi - detti antigeni anti Rh - sulla superficie dei globuli rossi oppure liberi nel siero, che sono in grado di attaccare e distruggere gli eritrociti o globuli rossi. Il test di laboratorio è ritenuto importante per riconoscere ed evitare pericolose reazioni avverse dovute all'incompatibilità tra gruppi sanguigni di mamma e feto. Raccomandato a tutte le donne durante le prime analisi e successivamente ripetuto nel 3° trimestre. Se la donna è Rh negativo, va ripetuto ogni mese.
- Rubeo test (Rosolia). Raccomandato di routine nel 1° trimestre, è da ripetersi nel 2° trimestre nel caso in cui il primo test fosse negativo.
- Toxo-Test (Toxoplasmosi). Raccomandato nel 1° trimestre è da ripetere ogni 40 - 60 giorni in caso di sieronegatività.
- Test per la Sifilide (Treponema pallidum VDRL e TPHA). È raccomandato nel 1° trimestre e da ripetere nel 3° trimestre. L'infezione materna può essere trattata con una specifica terapia antibiotica, valida anche per prevenire la trasmissione dalla madre al feto.
- Virus Immunodeficienza acquisita (HIV 1-2). È proposto di routine nel 1° e nel 3° trimestre perché è dimostrata l'efficacia del trattamento con farmaci antivirali nelle donne in gravidanza sieropositive.
- Test per HCV (epatite C). Il test è proposto nel 1° trimestre alle donne che presentano fattori di rischio.
- Test per malattie sessualmente trasmesse (clamidia, gonorrea). Il test viene proposto alle donne con fattori di rischio. In caso di risultato positivo, va iniziata subito una terapia antibiotica per evitare che l'infezione passi al bambino durante il parto.
- Citomegalovirus (IgG e IgM) - Il citomegalovirus (CMV) è un virus che provoca una malattia normalmente non grave. Nella grande maggioranza dei casi l'infezione è asintomatica. In un 10% dei casi si manifesta in modo simile all'influenza o alla mononucleosi. Chi si è già ammalato non è immune, quindi può nuovamente contrarre la malattia.
L'infezione da CMV può diventare pericolosa se contratta durante la gravidanza, perché il virus può superare la placenta e contagiare il feto.
Fonti:
Saperi DOC
- https://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1253
- https://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/130
Sapere Salute - https://www.saperesalute.it/gravidanza-tutti-gli-esami-e-i-test-da-fare
Nurse24.it - https://www.nurse24.it/studenti/indagini-diagnostiche/test-coombs.html
HUMANITAS
- https://www.humanitas-sanpiox.it/visite-ed-esami/esami-di-laboratorio-del-primo-trimestre-di-gravidanza
- https://www.humanitas-sanpiox.it/news/anemia-in-gravidanza-cosa-significa/
Data di pubblicazione: 2023-09-14