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17/02/2016 -

Parto in ospedale: quali criteri da seguire per scegliere la struttura secondo la Federazione Ostetriche?



Dopo alcuni casi di morte della madre o del bambino durante il parto, avvenuti in alcuni ospedali italiani, ultimamente si è fatto un gran parlare di reparti ospedalieri di ginecologia e ostetricia “buoni” o “cattivi”, di parto “sicuro”, naturale o cesareo, di protocolli da seguire, di offerta assistenziale da garantire. 

La Federazione Nazionale dei Collegi Ostetriche si pronuncia e raccomanda alle donne in gravidanza di seguire 10 semplici regole per individuare la struttura in cui partorire. "La nascita contiene in sé un elemento di rischio imponderabile, ma ci sono informazioni che le donne hanno diritto di conoscere per poter scegliere al meglio”, racconta all'ANSA Maria Vicario, presidente della Federazione. 

Ecco nel dettaglio i 10 consigli della Federazione Ostetriche sulla scelta della struttura. 

1) Numero di parti effettuati 

Meglio non scegliere la struttura se avvengono meno di 500 parti all’anno perché più rischiosa e non in grado di fornire assistenza ginecologica, ostetrica e neonatologica h24. 

2) Gravidanza plurima e complicanze 

In caso di parto gemellare, diabete gestazionale, eccessivo aumento di peso o pressione troppo alta, si consiglia di cercare una struttura di livello due (che accoglie gravidanze da 34 a 37 settimane) o tre (con gravidanze sotto le 34), che garantiscono sia cure subintensive sia terapia intensiva neonatale. 

3) Percentuale di parti cesarei vs parti vaginali 

Variano molto da luogo a luogo e sono strettamente dipendenti dagli operatori. Abusare del parto cesareo è sempre rischioso. Inoltre, se si ha già avuto un primo parto con cesareo, occorre informarsi sulla possibilità del parto vaginale dopo cesareo. 

4) Anelgesia 

Se si vuole partorire sotto analgesia, controllare che la struttura sia in grado di assicurarla h24. 

5) Presenza del partner 

Informarsi preventivamente se la struttura consente al partner di assistere durante il travaglio, il parto e nel periodo subito dopo il parto. 

6) Posizione 

E’ importante avere la possibilità di scegliere quale posizione adottare durante il travaglio e il parto: il dolore è comunque sempre soggettivo. 

7) Corsi preparto 

Informarsi se l’ospedale effettua corsi preparto. Frequentarli aiuta ad acquisire competenze e conoscere operatori e strutture. 

8) Cordone ombelicale 

La possibilità di donare le cellule del cordone ombelicale dovrebbe essere garantita per legge e il cordone deve essere prelevato in tutta sicurezza per mamma e figlio non prima di 60 secondi dopo la nascita. 

9) Rooming in 

Nel post-partum verificare se l’affidamento del neonato alle cure della madre sin dalle prime ore di vita è di 24 ore o solo diurno, "valutando che si può essere molto stanche e doloranti dopo un parto". 

10) Allattamento e bonding 

La struttura dovrebbe promuovere l'adeguato attaccamento al seno subito dopo la nascita e il bonding, ovvero la possibilità, dopo il parto, di trascorrere alcune ore insieme al padre e al figlio per facilitare la genitorialità. 

FONTE: Ansa Salute