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21/11/2013 -

Dagli USA arrivano i bambini virtuali per prevedere eventuali anomalie genetiche



Negli Stati Uniti è stata messa a punto una tecnica che mappa il DNA di un ipotetico bambino, attraverso quello dei genitori, per scoprire eventuali mutazioni genetiche.

La GeenePeaks ha annunciato la nascita di un nuovo servizio che assembla digitalmente i DNA dei genitori, permettendo così la formazione del corredo cromosomico del futuro bebè, con l’enorme vantaggio di poter predire se quest’ultimo avrà o meno patologie genetiche.

La co-fondatrice del progetto, Ann Morris, si è interessata alla genetica a causa di un’esperienza personale: ha concepito un figlio con un donatore portatore di una malattia ereditaria.

Poter ricostruire ed esaminare il genoma di un bambino prima che venga concepito rappresenta già un enorme passo avanti per la riproduzione assistita, e in più tutto questo viene fatto con costi contenuti: infatti basta prelevare un campione di DNA dai futuri genitori per poter simulare in digitale il processo di “intreccio”, ricreando addirittura ovuli e sperma virtuali.

Una volta simulato il genoma del bambino, si vanno ad indagare tutte le possibili patologie che potrebbero presentarsi.

Questa è la nuova frontiera della genetica, che potrebbe risolvere i problemi di milioni di aspiranti genitori che si sottopongono alla fecondazione assistita.

FONTE: La Repubblica
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