Si tratta di un’operazione che decreta il primato europeo della clinica Mangiagalli di Milano, grazie all’applicazione di una tecnica endoscopica appresa in Brasile che prevede la “riparazione del difetto del canale vertebrale in sede con meno rischi per il feto e la madre”, afferma il chirurgo fetale Nicola Persico.
Dal 2018 sono stati 6 i bambini operati dentro l’utero materno alla clinica Mangiagalli, interventi effettuati tra la 24 e la 28esima settimana su feti che presentano la chiusura incompleta di una o più vertebre.
Questa innovativa tecnica permette di accedere all’utero per via endoscopica con piccoli strumenti, come avviene per una laparoscopia.
L’approccio endoscopico infatti riduce il rischio della madre rispetto ad un’operazione a cielo aperto. I chirurghi fetali del Mangiagalli spiegano che si utilizza un materiale in biocellulosa che serve a ricreare la chiusura del canale vertebrale per correggere il difetto.
È un intervento in anestesia generale materna che permette anche di addormentare il feto, perché il bambino deve restare immobile.
Per quanto riguarda le aspettative di vita del bambino operato con questa tecnica, i dati confermano un beneficio nella deambulazione. L’obiettivo è infatti quello di portare a camminare questi bambini in modo autonomo e di non soffrire di incontinenza urinaria.
L’assunzione di acido folico in gravidanza riduce significativamente il rischio di difetti congeniti, tra cui la spina bifida. Come raccomanda il Network italiano promozione acido folico per la prevenzione primaria di difetti congeniti: una donna in età fertile, che preveda o non escluda una gravidanza dovrebbe, infatti, assumere una quantità aggiuntiva di 0,4 mg/die, a partire almeno da 1 mese prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza (periodo periconcezionale).
Fonti:
- Sanitainformazione.it
- Epicentro.iss.it