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08/04/2021 -

Un nuovo strumento aiuta a prevedere la nascita pretermine e alcuni problemi neonatali



Una nuova ricerca dell'Università dell'Arizona College of Medicine di Phoenix, pubblicata su PLOS ONE, mostra che i metaboliti del progesterone nel plasma possono aiutare a identificare il rischio di parto pretermine e morbilità neonatale.

Gli autori affermano che in precedenza, gran parte della ricerca in ostetricia si è concentrata esclusivamente sulla previsione dell'età gestazionale al momento del parto. In un solo studio lo squilibrio del metabolismo del progesterone è stato collegato ad un aumento del rischio di parto pretermine.

In questa nuova ricerca, gli autori hanno mostrato che le variabili ostetriche e demografiche, note durante la gravidanza, se associate ai metaboliti del progesterone, possono predire il rischio di morbilità neonatale e parto pretermine in un popolazione a basso rischio di donne in gravidanza.

In particolare, i livelli plasmatici dei due metaboliti del progesterone all'inizio della gestazione possono essere combinati con i dati demografici e clinici della paziente per prevedere una significativa morbilità neonatale, durata del ricovero neonatale e rischio di parto prematuro, sebbene siano necessari ancora diversi studi di convalida per verificare questi risultati.

"Il test non è ancora pronto per la clinica", hanno affermato gli autori a Reuters Health. "I passaggi che rimangono includono la convalida dei risultati e il rispetto delle linee guida per lo sviluppo di nuovi test. I biomarcatori nello studio sono molto promettenti, quindi ci stiamo spingendo in avanti per raggiungere il traguardo e dare realtà a questo nuovo test”.

L'identificazione precoce delle gravidanze a rischio di parto pretermine e morbilità neonatale consentirà, secondo gli autori, l'implementazione tempestiva di cure multidisciplinari per migliorare gli esiti perinatali.
 

Fonti: PLOS ONE; Medscape.com