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Non più solo coppia ma famiglia. Punto d’arrivo e partenza della nascita di un bebè. Che cosa succede ai due futuri genitori?

La nascita di un bambino è un momento di immensa gioia per una coppia e rappresenta il punto d’arrivo e il punto di partenza di un nuovo percorso, che metterà alla prova l’armonia precedente: la coppia si trasforma in famiglia. 

Sebbene ci siano sfide nel crescere un bambino, in particolare durante il primo anno, alcune coppie diventano più forti ritrovando un nuovo rispetto reciproco come genitori e condividendo esperienze che le uniscono.  

Tuttavia, notti in bianco, pianti continui del neonato, le difficoltà nella sua gestione, il pensiero a volte di non farcela o di non essere all’altezza, sono tutte situazioni che possono minare l’equilibrio della coppia.  

I nuovi genitori spesso hanno poco tempo. Le ore che prima dedicavano alla socializzazione, al relax e ai compiti domestici si riducono drasticamente e questo può cambiare la dinamica della relazione. 

A questo va aggiunto il fisiologico “baby blues” della donna, che dopo il parto attraversa una fase di stanchezza, sbalzi d’umore, ansia e crisi di scoraggiamento. Nella maggior parte dei casi il baby blues si risolve spontaneamente ma a volte può evolvere in depressione post partum che influenza persino i papà. 

Come reagire a queste emozioni negative e salvare il rapporto di coppia?  

Sostenersi a vicenda nelle difficoltà 

In primis non bisogna vergognarsi delle proprie emozioni e stati d’animo, anzi è bene condividerli con il partner. Se gli atteggiamenti negativi riguardano proprio il partner occorre affrontare subito insieme il problema prima di accumulare rabbia e rancore. 

Il dialogo facilità l’identificazione di soluzioni che da soli è difficile trovare. E poi da sempre amore e conflitti sono il sale della vita di coppia: si bisticcia e si fa pace. L’importante è parlarne alla luce del fatto che ora si è una famiglia. 

Alcuni consigli per comunicare tra di voi 

Una comunicazione aperta e onesta è vitale in ogni relazione, soprattutto per i neogenitori. Se c'è tensione: 

  • Trovate il tempo per parlare quando entrambi vi sentite calmi. 
  • Ascoltate e cercate di capire la prospettiva del partner: empatia. 
  • Evitate critiche o attribuzioni di colpe. 

Abbandonarsi senza riserve alla seduzione del proprio figlio 

Dedicarsi anima e corpo alla cura del nuovo arrivato porta la coppia a scoprire nuove emozioni: la tenerezza che suscita la sua fragilità, una forza che viene dal profondo e che si pensava di non avere, un’energia psico-fisica apparentemente perduta. 

Cercare sostegno in familiari e amici 

I nonni sono sempre un sostegno importante ma anche gli amici che hanno già fatto l’esperienza di diventare genitori possono aiutarvi a sdrammatizzare alcune situazioni.  

Se proprio i problemi diventassero insopportabili, rivolgetevi ad uno psicologo di coppia. 

Attenzione alla stanchezza!

Uno dei maggiori fattori che portano tensione e problemi nelle relazioni di coppia dopo il parto è la stanchezza. La mancanza di sonno può avere un impatto enorme sulla vita di tutti i giorni ed è importante trovare delle soluzioni. Ad esempio, quando subentra la privazione del sonno, un genitore potrebbe aver bisogno di dormire per un po’ in un’altra stanza per recuperare. 

Ricreare le condizioni dell’intimità perduta 

Anche se la ricerca del figlio è stata una scelta consapevole per la coppia, può capitare che le tenerezze e le attenzioni reciproche subiscano una battuta d’arresto. 

La ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto non è immediata: i medici spesso consigliano alla donna di astenersi per almeno un mese, in modo da dare il tempo al corpo di riprendersi e “guarire” fisicamente. 

Anche gli ormoni dell’allattamento contribuiscono a modificare la ripresa del ciclo mestruale. Ma la possibilità di restare incinta di nuovo non va comunque esclusa mentre si allatta ed è quindi consigliabile, se si vuole evitare un’altra gravidanza, utilizzare un metodo anticoncezionale approvato preventivamente dal proprio ginecologo. 

La prolattina, ormone dell’allattamento, può anche inibire il desiderio sessuale nella donna. Per questo occorre spiegare al proprio compagno che si tratta di una questione fisiologica e non di un rifiuto. 

Inoltre, nelle prime settimane dopo il parto, la mamma ha bisogno di rilassarsi e di creare un forte legame d’intimità con il figlio. 

Secondo lo psichiatra Misty Richards dell’UCLA Health, specializzato in salute mentale materna, “le madri spesso attraversano un periodo chiamato matrescenza, il processo di sviluppo che le porta a diventare madri. L’identità di madre può richiedere mesi o anni per svilupparsi. Durante questo periodo, assistiamo ad un tira e molla tra il l’istinto materno e il desiderio di essere chi si era prima del bambino." 

Ogni coppia può comunque trovare il modo di ricreare intimità e scambiarsi gesti d’amore anche rinunciando per il momento ad un rapporto sessuale completo. 

Per questo bisogna sempre parlare di tutto con il proprio partner e cercare di ritagliarsi un po’ più di tempo per le coccole: riscoprirete una dimensione del rapporto a volte perduta con il tempo e la routine, ma altrettanto importante dell’intesa sessuale nella vita di coppia. 

Infine, cercate all’interno della nuova famiglia di salvaguardare la cosiddetta “alleanza madre-padre” che diventerà poi una certezza vitale nella crescita del piccolo. 

Fonti
  • “Il nostro bambino. Dalla nascita ai 3 anni”, G. Settimo, G. Trapani, Edizioni RED, Milano 
  • UCLA HEALTH - https://www.uclahealth.org/news/family-dynamics-how-relationships-change-after-having-a-baby  
  • NCT - The National Childbirth Trust - https://www.nct.org.uk/life-parent/your-relationship-couple/relationship-changes/changes-your-relationships-after-having-baby