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Co-Sleeping: dormire insieme ai bambini. Una pratica che suscita ancora discussioni.

Dormire insieme al tuo bambino (co-sleeping) è ancora oggi una pratica oggetto di numerose discussioni all’interno della comunità scientifica internazionale, in quanto, nonostante presenti alcuni vantaggi, .(1) Infatti, la SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante, Sudden Infant Death Syndrome) colpisce in media un bambino su 1.500-2000 e in Italia causa circa 300 decessi l’anno.(2)

Cos’è il co-sleeping?

Il co-sleeping è quando genitore/i e bambino dormono nello stesso letto.(3)

Alcuni genitori dormono insieme al bebè per allattarlo più facilmente e comodamente durante la notte. Altri sono convinti che il co-sleeping possa aiutare il bambino ad addormentarsi più velocemente. Il co-sleeping può anche aiutare la madre a sincronizzare i suoi cicli del sonno con quelli del bambino.(3)

La condivisione del letto è associata a poppate notturne più frequenti, che favoriscono continuità nella produzione lattea e, di conseguenza, a una maggior durata dell’allattamento stesso. Secondo alcune ricerche le mamme si svegliano più frequentemente durante la notte per allattare ma si riaddormentano altrettanto rapidamente, raggiungendo quindi una maggiore durata complessiva del sonno a differenza da chi non allatta.(2)

Nonostante i vantaggi del co-sleeping l'American Academy of Pediatrics (AAP) non lo consiglia, in quanto ritiene molto più sicuro per il neonato o il bambino piccolo dormire da solo nel suo letto.(3)

Secondo l’AAP, dormire nello stesso letto con un neonato può aumentare il rischio di:

  • Soffocamento
  • Intrappolamento
  • Strangolamento
  • Sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS)
  • Un ritardo nello sviluppo dell’indipendenza del bambino
  • Problemi del sonno(3)

L’AAP suggerisce invece di far dormire il neonato in una culla o in un lettino nella stessa stanza dei genitori (room-sharing).(3) Inoltre, raccomanda di:

  • Far dormire il neonato su una superficie solida, piana e non inclinata.
  • Far dormire il neonato sulla schiena (posizione supina) fino all’età di 1 anno.
  • Far dormire il neonato in un letto separato, anche nella stessa stanza. Il suo letto dovrebbe essere vicino a quello della mamma, per almeno i primi 6 mesi. In questo modo si facilita l’allattamento.
  • Non coprirlo con coperte pesanti.
  • Non vestirlo con pigiami pesanti.
  • Non mettere nel suo letto animali di peluche o altri oggetti.
  • È importante ridurre il rischio che la testa venga coperta o che il corpo venga intrappolato da qualcosa nel letto.
  • A circa 3-4 mesi quando il neonato inizia a volersi girare smettete di fasciarlo, in quanto in questa fase può aumentare il rischio di soffocamento.(3)

Altre Associazioni e Organizzazioni internazionali sono di parere diverso rispetto all’AAP e la discussione scientifica in merito è tutt’altro che chiusa.

Negli Stati Uniti sono state diffuse raccomandazioni a sostegno del room-sharing, ma non del bed-sharing; nel Regno Unito, invece è stato riconosciuto che la pratica della condivisione del letto viene messa in atto, sia intenzionalmente che non; quindi, l’impegno si è rivolto alla corretta educazione sanitaria volta ad informare e sensibilizzare genitori e famiglie ad attuarla in sicurezza.(2)

Ad esempio, nel 2019 l’Academy of Breastfeeding Medicine (ABM) ha pubblicato un protocollo per la condivisione sicura del letto, frutto di un’attenta revisione di letteratura, che ha analizzato rischi e benefici del co-sleeping. Secondo queste linee guida i futuri e i neogenitori dovrebbero essere istruiti ed aggiornati in merito alle norme di educazione sanitaria e, in questo caso, di igiene del sonno, anche attraverso la condivisione di raccomandazioni sul sonno sicuro.(2)

L’UNICEF e la Leche League si collocano in una posizione diversa dall’AAP e dunque a favore del bed-sharing, ovvero sostengono che la condivisione del letto è sufficientemente sicura se, oltre ad evitare i fattori di rischio, si rispettino anche le seguenti misure di sicurezza:

  • Il bambino deve dormire su una superficie pulita, stabile e rigida (evitando divani, poltrone, materassi ad acqua, amache, ecc.), non inclinata, senza coperte e cuscini, senza spazi tra letto e pareti, senza rischio di cadute accidentali.
  • La madre che allatta adotta la “posizione a C” (“a guscio”) ossia con il corpo che protegge il bambino. Il bambino non deve mai essere posizionato tra due adulti.
  • Il bambino non deve mai essere lasciato solo su un letto da adulti, né deve condividere il sonno con altri bambini e/o animali domestici.
  • Far assumere al bambino al di sotto dell’anno di età la posizione supina.(2)

Ecco alcuni consigli per abituare  il piccolo a dormire in sicurezza da solo nel suo letto e incoraggiare l'indipendenza del sonno:

  • Passare dal bed-sharing al room-sharing: posizionare la culla nella camera accanto al letto della mamma.
  • Il passaggio deve essere graduale: occorre essere pazienti con il bambino e apportare piccoli cambiamenti alla volta.
  • Crea una routine positiva per la nanna notturna: l'ora di andare a letto dovrebbe diventare un'esperienza divertente per il piccolo.
  • Consulta sempre il pediatra per avere i suoi consigli(3).

Fonti:

  1. Bartick M, et al. Bedsharing may partially explain the reduced risk of sleep-related death in breastfed infants. Front Pediatr. 2022. 13;10:1081028
  2. Co-sleeping e sonno sicuro - Nurse24.it. Disponibile su: https://www.nurse24.it/ostetrica/professione-ostetrica/co-sleeping-e-sonno-sicuro.html
  3. Is Co-Sleeping Safe? WebMD.com [Internet]. Disponibile su: https://www.webmd.com/parenting/baby/is-it-safe-to-cosleep-with-a-toddler
Data di pubblicazione: 18 set 2024