Organizzazione e preparazione
- Pianifica i pasti in anticipo, specialmente se hai in programma viaggi o attività all'aperto.
- Prepara spuntini vegani e pasti facili da trasportare per evitare di ricorrere a opzioni non vegane in situazioni di emergenza.
- Coinvolgi i tuoi figli nella preparazione dei pasti, rendendo l'esperienza divertente e educativa. Insegna loro l'importanza di un'alimentazione sana e sostenibile.
Preferisci i prodotti di stagione
L'estate offre un'abbondanza di frutta e verdura fresca, perfetta per i pasti vegani. Dai priorità alle opzioni locali (a Km zero) e biologiche quando possibile. Se hai un giardino puoi metterti alla prova nella coltivazione di ortaggi.
Resta sempre idratata
L'acqua aromatizzata con frutta ed erbe aromatiche può essere un modo rinfrescante e sano per rimanere idratate. Prova ad aggiungere del cetriolo, limone o frutti di bosco all'acqua per insaporirla e aggiungere nutrienti. L’anguria è uno dei frutti estivi più idratanti.
Cucina ricette semplici e rinfrescanti
Ad esempio, puoi dedicarti alla preparazione di insalate a base di valeriana e avocado, carciofi e tonno oppure di spiedini di tofu, hummus e verdure. In anticipo puoi preparare un couscous marocchino e sul momento grigliare le verdure nel barbecue. Anche i gelati vegani possono essere un buon spuntino estivo.
Goditi l'aria aperta e il tempo libero
Approfitta del clima estivo per picnic e attività all'aperto. L'estate è il momento perfetto per rilassarsi e ricaricare le energie. Approfitta del bel tempo per fare attività come passeggiate, escursioni o sport, e goditi le vacanze con la famiglia.
Integra i nutrienti in gravidanza e in allattamento
Sempre più diffuse nella popolazione generale e in Italia, le diete vegetariane e la dieta vegana, priva cioè di qualunque alimento di origine animale, inclusi uova e latte, vanno considerate con cautela nel corso di gravidanza e allattamento, benché venga a esse riconosciuta in generale una buona qualità nutrizionale complessiva.(1)
Le agenzie governative e le organizzazioni di salute e nutrizione enfatizzano sempre di più come il consumo regolare di alimenti di origine vegetale apporti benefici alla salute e aiuti a prevenire lo sviluppo di alcune malattie.(2)
Tuttavia, l’eliminazione di tutti i cibi di origine animale rende la dieta vegana, se non opportunamente integrata, inadeguata per sostenere la salute della donna in gravidanza.(1)
Una revisione sistematica degli studi che hanno considerato gli effetti di un’alimentazione vegetariana o strettamente vegana in gravidanza, ha evidenziato, pur in assenza di effetti negativi per il feto, un aumento del rischio di basso peso alla nascita per il bambino e di carenza di ferro e vitamina B12 per la madre.(1)
Le mamme vegetariane dovrebbero quindi integrare la loro dieta con una fonte affidabile di vitamina B12 (alimenti fortificati o integratori). Si raccomanda inoltre il consumo abituale di alimenti che costituiscano una buona fonte di calcio, ferro e zinco.(2)
Pr il ferro, al quale concorrono in misura paragonabile diverse categorie di alimenti, va considerato che il 30% circa della razione giornaliera viene dagli alimenti di origine animale (carne, pesce, latte e derivati e uova): l’adozione di una dieta di tipo vegano può comportare un’importante riduzione dell’apporto di questo minerale.(1)
All’interno di una dieta vegetariana, la digeribilità delle proteine vegetali è inferiore a quella delle proteine animali, rendendo quindi probabilmente appropriato introdurre un quantitativo di proteine superiore del 5-10% rispetto a quello raccomandato per la popolazione generale.(2)
Le mamme vegane o latto-ovo-vegetariane durante la gravidanza e in allattamento devono quindi prestare particolare attenzione alla dieta alimentare e nel caso ricorrere alla supplementazione di alcuni nutrienti in modo adeguato.(2)
Secondo le linee-guida LARN 2014 è essenziale l’integrazione di DHA o acido docosaesaenoico, acido grasso polinsaturo importante soprattutto per lo sviluppo del sistema nervoso del nascituro. Il DHA, nel caso della dieta a base vegetale, viene ottenuto partendo dagli Omega-3, per esempio, quelli contenuti nell’olio di lino. Tuttavia, il nostro metabolismo potrebbe non essere così efficiente da fornirci quantità adeguate di DHA. Per questo motivo, durante la gravidanza e l’allattamento e poi nel bambino fino al compimento del terzo anno si consiglia una supplementazione per compensare eventuali deficit di conversione.(3)
Per le mamme vegane coinvolte nello svezzamento del bebè si consiglia di limitare l’apporto di fibre, fino ai 2 anni. Parliamo sia di fibre dei vegetali, come verdura ma anche di quelle contenute in legumi e cereali integrali. È necessario limitare l’apporto di fibre perché potrebbe avere degli effetti negativi sulla salute del bambino, a partire da problemi intestinali come stitichezza o diarrea e potrebbe influenzare l’assorbimento di alcuni nutrienti come il ferro, lo zinco e il calcio. Quindi diventa importante che i genitori che scelgono un’alimentazione vegana per i loro bambini tengano presente anche queste indicazioni.(3)
FONTI
- Nutrition Foundation of Italy - https://nutrition-foundation.it/pubblicazioni/alimentazione-materna-e-fabbisogno-di-nutrienti-in-gravidanza-e-allattamento/
- SINU - https://sinu.it/wp-content/uploads/2019/06/documento-diete-veg-esteso-finale-2018.pdf
- Veggiechannel.com - https://www.veggiechannel.com/scienza/salute-vegetariana-vegana/mamme-vegane-tre-regole-di-base/
Data di pubblicazione: 22 lug 2025